SOLO VALIGE DI CARTONE PER CARROZZE DI III CLASSE

Il mondo non è diventato quel brutto posto che è perchè ci sono pochi cattivoni a comandarlo. La colpa è della massa di sgherri striscianti che chiede di essere comandata e sottomessa per qualche briciola di pane raffermo...

Non dimentichiamolo mai (lo scrivo anche per me), la lotta, quella vera, si fa fuori da internet, con il mouse non si cambia il mondo.

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giovedì 29 luglio 2010

Prima di partire…in Sardegna…..




Da quando sono a Milano conto gli anni a partire da settembre. Era proprio appena dopo quell’undici che cambiò il disegno del mondo, ricordo un pianto ininterrotto di pioggia e i dorsi grigi dei palazzi del capoluogo meneghino che preannunziavano l’approdo in stazione centrale.


Questo è stato l’anno dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, l’anno di Pomigliano e del suo storico accordo, l’anno della BP e del disastro nel golfo, l’anno della “finta” riforma finanziari Usa e di una serie di altri avvenimenti la cui sequela sarebbe impossibile da elencare in un piccolo articolo. 


Personalmente ho vissuto l’esperienza della cassa integrazione, anche se limitata a pochi giorni al mese e per un periodo relativamente breve. 


Di quei giorni, quelli prima dell’accordo della cassa, ricordo l’ansia e l’angoscia per un’azienda che sembrava in procinto di disintegrarsi e licenziare dall’oggi al domani almeno venti persone. 


Clima che ho respirato in toto, a piene narici, essendo RSU.


M’appresto a partire, verso la mia terra e per un attimo vivrò in uno bolla atemporale e senza dove, ma non appena quella bolla scoppierà, mi troverò (ri)scaraventato in un mondo cittadino sempre più carico di violenza inespressa, sempre più lobotomizzato: le chiamiamo  ferie, non altro che l’illusione di una vita altra che non esiste. 


Una vita altra esiste prendendosi una vacanza indeterminata da questo modo di vivere, da questa corsa verso l’accumulo di beni materiali inutili. Quando si può accumulare. 


In quanto uomini abbiamo il diritto e il dovere di ricercare una via nuova, un modo diverso di porre in essere le nostre relazioni con l’altro, oramai sempre più meccaniche e mediate da congegni elettronici che non ci avvicinano ma ci allontanano.


Le piazze sono diventate dei luoghi vuoti. La contestazione di popolo diventa “a gettone”,  intanandosi nelle trincee di manifestazioni di scarsa efficacia, i bar sono i luoghi più dimenticati dagli intellettuali e dai “rivoluzionari” d’oggi: non si parla più al popolo, si fanno proclami seduti sul comodo velluto delle poltrone dei salotti. 


Purtroppo, è mia ferma convinzione e la ribadirò in altri articoli, che le cose non cambiano dall’oggi al domani, specie quando si parla di paradigmi di pensiero della gente comune: ci vogliono decenni, o forse secoli, per smuovere un modo di pensare oramai dato per acquisito. 

Tuttavia se non s’inizia mai si rischia di cadere in uno stato ancor più comatoso. 


In fondo il problema più grande del nostro tempo, per dirla grossolanamente, non è che non vi sia l’energia “nervosa” per portare avanti battaglie, è piuttosto il fatto che quell’energia nervosa vada a sfogarsi nello shopping, in un esistenza commerciale che ha un gravissimo difetto, come le vacanze: regalarci l’illusione di sentirci appagati e per un attimo soddisfatti. Fino alla nuova corsa.


Non facendoci comprendere che quel prurito che proviamo quotidianamente, non chiede di essere curato con qualche pomata lenitiva, chiede invece d’esser debellato per non ritornare. 

La prossima volta che ci viene il prurito proviamo a non prendere pomate e vediamo quel che accade.


Davide

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1 commento:

barbaranotav ha detto...

belle riflessioni Davide, condivido in pieno, che significa ferie se anche queste sono pienamente inquadrate nel Matrix?
Un contentino illusorio..cmq
buone vacanze...
come scrivi tu ci vogliono anni per cambiare modo di pensare ed agire..
barbara

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